Il manipolatore narcisista

Il manipolatore narcisista

Il manipolatore narcisista affettivo di tipo covert (passivo-aggressivo).

La criminologia è lo studio scientifico dei comportamenti criminali, delle cause sottostanti e delle risposte sociali al crimine.

Nella seguente breve sintesi di una tematica tanto complessa quanto attuale, ci occuperemo dello studio da parte della criminologia della figura del c.d. “manipolatore narcisista affettivo di tipo covert (passivo-aggressivo)”.

Il manipolatore narcisista affettivo di tipo covert (passivo-aggressivo) potrebbe non necessariamente essere coinvolto in attività criminali nel senso tradizionale del termine, ma il suo comportamento può avere impatti negativi sulle relazioni personali e può, in alcuni casi, sfociare in azioni illegali, meglio nella commissione di fattispecie di reato del c.d. Codice Rosso (reati di maltrattamenti, violenze domestiche, omicidi/femminicidi, etc.).

Il manipolatore narcisista affettivo covert, infatti, è spesso caratterizzato da una mancanza di empatia, un desiderio di controllo e una tendenza a manipolare gli altri attraverso comportamenti passivo-aggressivi. Questo tipo di manipolazione può causare danni emotivi e psicologici alle vittime.

Inoltre, nelle relazioni familiari possono emergere comportamenti coercitivi o di controllo che, ormai, troppo spesso, oggi sfociano in gravissimi reati contro la persona, quali quelli sopra citati.

La criminologia, quindi, ha rielaborato specifici studi ed approfondimenti proprio sui comportamenti specifici del manipolatore narcisista affettivo covert, valutando come essi si inseriscano nei contesti sociali e come possono essere affrontati da un punto di vista giuridico.

In particolare, affrontiamo lo studio della criminologia in relazione al reato dell’omicidio/femminicidio.

Il femminicidio è una forma particolarmente grave di violenza di genere che si manifesta attraverso l’uccisione di donne a causa del loro genere.

E’ importante sottolineare che i comportamenti manipolatori e aggressivi possono contribuire a un clima di violenza e controllo che, in casi estremi, purtroppo e sempre più frequenti, possono sfociare in azioni letali.

Basti pensare che oggi, in Italia, viene commesso un femminicidio uno ogni tre giorni da parte di soggetti con le caratteristiche del manipolatore narcisista affettivo di tipo covert. Motivo che ha indotto la criminologia ad approfondire il tema di questa figura criminale, dandone sempre più risalto, anche mediatico, diffondendone i sintomi, caratteristiche, rischi, così da mettere in allerta quando più possibile le donne, genere più colpito da tali soggetti.

Innanzitutto, ed in generale, nei casi in cui il manipolatore narcisista affettivo mostri segni di comportamenti violenti o minacce di violenza, è cruciale considerare il rischio di femminicidio come una concreta possibile conseguenza.

Troppo spesso la vittima, pur parzialmente identificando questi primi segnali, di seguito meglio approfonditi, tende a sottovalutarli, a giustificare l’atteggiamento del criminale che siede di fianco a sé, e ritenere possibile che il maltrattante potrà “cambiare”. Questo non capiterà, è una certezza, se non a seguito di una presa coscienza da parte del maltrattante e di un lungo percorso di cura in strutture specializzate.

Non aspettatevi, tuttavia, che il manipolatore narcisista affettivo di tipo covert possa, da solo, promettendo plurime volte alla propria vittima che “cambierà”, di riconoscere la propria condotta violenta, narcisista, etc.

La bugia, la menzonia sono proprio le prime caratteristiche del manipolatore, che fa credere di essere pentito, che “non lo rifarà più”, ma utilizza tali stratagemmi, estremamente efficaci sulla vittima fragile, debole, innamorata, che si convince della verità assoluta delle parole del proprio manipolatore.

Invece, nella quasi totalità dei casi, questo non avverrà, ed il criminale ricomincerà con gli atti di violenza, verbale e fisica, maltrattamento, che assumeranno un grado sempre più elevato di pericolosità.

Questo è il motivo per il quale, “Tu, vittima, non puoi permetterTi di aspettare l’evolversi degli eventi, tutto può cambiare, ma solo in peggio, e non sai secondo quale tempistica”.

Solo un’imposizione alla cura, che non può che derivare dall’applicazione di obblighi giuridici e processuali penali applicati da parte dell’Autorità Giudiziaria potranno, se ancora possibile, tentare di curare e reinserire il soggetto nel contesto sociale, dopo percorsi coercitivi. Percorsi, che, tuttavia, secondo gli odierni studi, raggiungono risultati in una estremamente limitata percentuale di casi, comunque connessi ad una lunga serie di variabili, quali l’età del criminale, la profondità del radicamento del proprio narcisismo all’interno del su IO, etc.

Per tale motivo, gli studi criminologici hanno dimostrato che, nella maggior parte dei casi, le vittime di femminicidio avevano subito precedenti episodi di maltrattamenti, violenza domestica o stalking da parte del proprio aggressore.

Venendo al concreto, la criminologia, in questo contesto, si concentra sulla comprensione dei fattori di rischio associati al femminicidio, analizzando il ruolo dei manipolatori narcisisti affettivi e dei comportamenti coercitivi nelle dinamiche delle relazioni abusive.

Gli esperti esaminano i modelli di comportamento, le dinamiche relazionali e i fattori di vulnerabilità che possono contribuire a creare un ambiente in cui la violenza di genere possa proliferare.

A questo si aggiunga che il proliferare dei casi di femminicidio è anche e spesso dovuto alla non facile, immediata ed assai complessa difficoltà di identificazione del manipolatore narcisista,  poiché spesso questi ultimi agiscono con sottigliezza e manipolano le situazioni a loro vantaggio.

Tuttavia, ci sono alcuni indizi e comportamenti tipici che possono essere considerati come segnali di possibile manipolazione narcisista.

Di seguito, alcuni fattori di rischio che possono aiutare a identificare un manipolatore narcisista:

  1. Mancanza di Empatia: I narcisisti spesso mostrano una notevole mancanza di empatia verso gli altri. Possono essere insensibili alle emozioni degli altri e sembrano preoccupati principalmente dai loro bisogni e desideri.
  2. Tendenza al Controllo: Il manipolatore narcisista cerca di controllare le persone intorno a lui. Può manifestarsi attraverso il controllo delle decisioni, delle azioni o delle risorse finanziarie.
  3. Necessità di Ammirazione: I narcisisti spesso hanno un bisogno costante di essere ammirati e lodati. Sono alla ricerca continua di conferme sulla propria grandezza e successo.
  4. Comportamenti Manipolatori: La manipolazione è una caratteristica chiave dei narcisisti. Possono utilizzare tattiche manipolatorie sottili, come il sabotaggio emotivo o la colpa, per ottenere ciò che vogliono.
  5. Disprezzo per gli Altri: Un manipolatore narcisista può esibire un senso di superiorità e disprezzo verso gli altri. Vedono gli altri come inferiori e possono essere critici e giudicanti.
  6. Dualità di Personalità: Alcuni narcisisti possono presentare una dualità di personalità, mostrandosi amichevoli e affascinanti in pubblico, ma diventando critici o abusivi in privato.
  7. Rotture Relazionali Ripetute: I narcisisti spesso hanno difficoltà a mantenere relazioni a lungo termine. Le rotture relazionali ripetute possono essere un segnale di problemi di connessione emotiva e di instabilità relazionale.
  8. Sfruttamento: Il manipolatore narcisista può sfruttare gli altri per ottenere vantaggi personali, senza preoccuparsi del benessere degli altri.
  9. Grandiosità Esagerata: I narcisisti possono presentarsi con un senso immenso di grandiosità, esagerando i propri successi o capacità.
  10. Reazioni All’Abbandono: I narcisisti possono reagire in modo estremamente negativo all’abbandono o alla critica, manifestando rabbia, vendetta o gelosia.

In conclusione, è importante che la vittima ponga una attenzione quanto più oggettiva alla condotta del proprio aggressore, senza sensi di colpa, rivolgendosi quanto prima possibile ad esperti. Si intende con questo che, già al primo sospetto della presenza di uno o più di questi segnali, anche qualora la vittima non ritenga che il proprio “lui” presenti di un disturbo narcisistico della personalità, quest’ultima si confidi con amici “certi”, professionisti del settore, Autorità Pubblica, Centri di Anti-violenza, etc., che potranno, con maggiore esperienza ed oggettività, fornire aiuti e consigli e, forse, evitare, per tempo, il peggio.

La prevenzione del femminicidio potrebbe coinvolgere interventi a livello legale, sociale ed educativo, ma, soprattutto, la criminologia contribuisce certamente a sviluppare politiche e strategie di intervento che mirano a identificare precocemente i comportamenti violenti, a proteggere le vittime potenziali e a trattare gli aggressori, integrando approcci di prevenzione e sostegno alle vittime.

Infine, è essenziale sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una cultura che condanni la violenza di genere, incoraggi la segnalazione dei comportamenti abusivi e promuova relazioni basate sul rispetto reciproco.

La criminologia può svolgere un ruolo chiave nel fornire una prospettiva informata e nella ricerca di soluzioni per affrontare il complesso fenomeno del femminicidio.

partner